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Politica

"Quattro scemi cerebrolesi" quello che pensava veramente Raffaele Marra del M5s

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"Cerebrolesi", la trattativa su Marra jr, i messaggi di Casaleggio: tutte le chat nelle indagini su Virginia Raggi

"Han fatto il pensatoio. Per fare il pensatoio devi porta' gente pensante, se porti cerebrolesi...". Il commento sul Movimento Cinque Stelle romano è di Raffaele Marra, l'uomo che negli uffici del Comune governato da Virginia Raggi tutti definivano senza tante ironie "il vero sindaco di Roma". Come riporta Il Messaggero le chat sono contenute nel fascicolo di chiusura delle indagini sulla sindaca del M5s. Il rapporto tra Virginia Raggi e Raffaele Marra, che la sindaca ha sempre definito come "uno dei 23mila dipendenti del comune di Roma", viene messo in tutt'altra luce leggendo le chat acquisite dalla procura. Le intercettazioni depositate agli atti del processo a carico dell'ex capo del personale del Campidoglio, imputato per corruzione fanno emergere contrasti e rabbia nei confronti del Movimento, come riporta Il Messaggero:

A ottobre scorso Marra si sfoga con un'amica: "Tu le fai pure le pensate, le disegni e trovi le soluzioni, però poi se non ci sta uno che gli dà seguito, rimangono tutti i foglietti di carta".

E Marra replica: "Ste stronzate che... il pensatoio e ho detto: "ma per fare il pensatoio devi portà gente pensante, se tu porti cerebrolesi ma che vuoi pensà. Tu puoi pensare se...crei un pensatoio dove ci porti le migliori intelligenze, no, per le persone dotate in un certo...eh, ma se tu vai con quattro scemi, può sta' pure sei anni là dentro. L'amica ride e commenta: "non esce niente".

Sempre nel mese di ottobre Marra spiega come sia nata, all'interno del Movimento, la fronda contro di lui e quei contrasti con l'area di Roberta Lombardi, che lui definisce "la più bastarda di tutti". Nonostante sia stato chiamato a collaborare proprio dalla deputata che voleva nominarlo presidente del municipio, sarebbe stata la scelta di Virginia Raggi di chiamarlo nel suo Gabinetto ad accendere i contrasti.

Nell'ottobre scorso Marra parla con un amico

Marra: A giugno, dopo che lei aveva vinto le elezioni, Marcello De Vito che è uno delle persone più legate alla Lombardi mi chiese se volevo collaborare con lui... ti volevo nominare direttore al terzo Municipio... dico "se il Sindaco dà l'ok, io sono disponibile". Dice "sai, ci tiene pure la Lombardi... vanno a parla' col Sindaco per dire "allora abbiamo deciso, Marra viene a fare il direttore del Municipio", lei disse "che cosa avete deciso? Marra rimane co' me! Anzi, io lo sto per nominare vice-capo di Gabinetto". Di tutto ciò io non sapevo un c...

E l'amico replica: Eh perché poi la Lombardi, da quanto ho letto, non è che poi arrivato ad un certo punto pure su di te mi pare che non che è stata molo...

Marra: Poi la Lombardi è stata la più bastarda di tutte... mi ha massacrato, che ha parlato coi giornali, che mi ha remato contro...

La replica di De Vito: "Lombardi mi disse di allontanare Marra". "Su alcuni organi di stampa oggi viene ricostruita, per l'ennesima volta, questa storia secondo cui il sottoscritto, in un'occasione, provò a suggerire marra come direttore del municipio iii a roma. Come ho già spiegato più volte in passato, subito dopo il ballottaggio ci apprestavamo, in squadra, a fare le prime valutazioni su alcuni ricollocamenti di dipendenti capitolini che ricoprivano incarichi dirigenziali. Marra era uno di questi e, visto il suo passato nelle amministrazioni Marino (capo Dipartimento Partecipate) e Alemanno, optai per suggerirne lo spostamento in municipio ed in tal modo non avrebbe ricoperto ruoli apicali in campidoglio". Lo scrive su facebook De Vito, presidente del Consiglio comunale di Roma.

"In fondo aveva un buon curriculum vitae, non si poteva demansionare e mi sembrava essere la scelta più saggia. Ne parlai, tra le varie persone, anche con Lombardi, la quale senza mezzi termini mi disse che il M5s uno come Marra avrebbe dovuto solo allontanarlo. Infatti non venne mai collocato in municipio. Questo è quanto", aggiunge De Vito.

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