Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Politica

Clima nero a Palazzo di Città. "Emotivamente distrutta", Chiara Appendino subisce il colpo dell'iscrizione nel registro degli indagati per i fatti di Piazza San Carlo

Filippo Alfero / AGF
Filippo Alfero / AGF 

Il primo anniversario a Palazzo civico per Chiara Appendino non sarà una ricorrenza piacevole. Un anno fa, il 30 giugno scorso, il sindaco di Torino pronunciava il suo discorso di insediamento, forte di un consenso schiacciante. Da mercoledì sera invece la prima cittadina è entrata anche lei nell'inchiesta giudiziaria per gli incidenti del 3 giugno in piazza San Carlo, che hanno provocato 1527 feriti, tra cui una vittima, durante la finale di Champions. Oggi Appendino, il sindaco pentastellato che brillava più di tutti gli altri, viene descritta come molto provata, ormai da giorni, ora "emotivamente distrutta", dice chi la conosce bene, ma nello stesso convinta di non avere responsabilità e che l'iscrizione nel registro degli indagati sia solo un atto dovuto.

In una nota, firmata dal procuratore capo Armando Spataro vengono intanto fissati alcuni punti fermi. Primo fra tutti che "nessuna iscrizione nel registro degli indagati di persone aventi responsabilità istituzionali è avvenuta di iniziativa della procura", bensì quando arrivano "all'Ufficio querele-denunce da parte di privati, l'iscrizione dei querelati nel predetto registro costituisce atto dovuto"; la procura chiarisce che "non sono al momento previsti interrogatori di persone che rivestono pubblici uffici". Ciò spiega dunque, come confermato dal portavoce del primo cittadino, che non è arrivato alcun avviso di garanzia.

Ma il peso politico e mediatico resta comunque forte per un sindaco che dal giorno della sua elezione è sempre stato considerato il cavallo vincente del Movimento 5 Stelle e secondo alcuni ambienti grillini anche con buone possibilità di aspirare a Palazzo Chigi come premier donna. I sondaggi la stanno punendo e sta di fatto che la sua amministrazione ha già subito un primo contraccolpo in seguito ai fatti di piazza San Carlo, tanto che a Paolo Giordana, il suo consigliere principale e anche l'artefice della sua scalata, sono state tolte le deleghe. Lei si sente nel mirino, così dice chi le ha parlato. Nel mirino mediatico e politico, con i partiti di opposizione che le imputano responsabilità gravi. Il presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci prova a minimizzare: "Siamo assolutamente tranquilli e continuiamo a fare il nostro lavoro e quello per cui siamo stati eletti". In una nota i 5Stelle rinnovano fiducia nella magistratura e Roberto Fico fa quadrato attorno al sindaco: "Forza Chiara sempre", dice all'Adnkronos.

Più di tutto però, dice ancora chi la conosce bene, a pesare è il carico emotivo che tutto ciò comporta. "Ricordiamoci quanto ha pianto in ospedale andando a trovare i feriti". Il crollo è avvenuto in seguito alla morte di Erika, la donna di 37 anni. "È una persona seria, di buona famiglia, scrupolosa e pacata, ha difficoltà a gestire la pioggia di polemiche che le è arrivata addosso". Ma a piovere sono anche le querele da parte dei tifosi, presenti quella notte in piazza e rimasti coinvolti, che si sono rivolti agli avvocati delle associazioni di consumatori. "Nella denuncia chiedevamo alla magistratura torinese di accertare le eventuali responsabilità di Sindaco, Comune, Prefettura, Questura e altri soggetti pubblici o privati, alla luce del possibile concorso in omicidio con dolo eventuale", scrive Codacons: "Questo perché la mancanza di adeguate misure a tutela dell'incolumità e della salute dei cittadini ha di fatto contribuito a determinare la tragedia".

Ripercorrendo i fatti, alla base di tutto c'è una delibera della giunta comunale del 30 maggio che indaga come organizzatore dell'evento in piazza "Turismo Torino", una società partecipata del comune. Per Turismo Torino sono stati indagati il presidente Maurizio Montagnese e il dirigente che ha firmato alcuni documenti, Danilo Bessone. Sempre in ambienti grillini la speranza risiede nel fatto che ogni responsabilità penale, se ce ne dovessero essere, ricada su questa società e non sul sindaco. Appendino però, fino a quel momento, aveva le deleghe alla sicurezza e agli eventi culturali. Quanto basta per non far stare poi così tranquilli gli inquilini di Palazzo civico, anche se la sindaca è volata a Londra per una due giorni di impegni istituzionali. L'umore tuttavia resta legato agli sviluppi giudiziari che la vicenda avrà nei prossimi giorni.

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione