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Cultura

La Lega vorrebbe una canzone italiana ogni tre, ma in radio lo è già quasi una su due

Mondadori Portfolio via Getty Images
Mondadori Portfolio via Getty Images 

Dopo la vittoria di Mahmood a Sanremo, dalla Lega è giunta notizia della volontà di trasmettere (per legge) più musica italiana nelle radio del Bel paese: almeno una canzone su tre. Questo l'obbiettivo di una proposta di legge firmata da Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera e fino allo scorso anno direttore di Radio Padania.

Una proposta che negli scorsi giorni aveva fatto scalpore, ,ma che ora la società EarOne (che si occupa di monitorare la messa in onda radiofonica) tenderebbe a bollare come inutile visto che, stando alle rilevazioni, la presenza di musica nostrana è del 45%, ben al di sopra della soglia minima auspicata nel Ddl.

A riportare i dati di EarOne è stato Il Sole 24 Ore: la presenza di brani in lingua italiana nel 2018 ha toccato la percentuale del 45% (con picco del 53% nel mese di giugno); il punto più basso è stato invece toccato a gennaio con il 38%, una percentuale comunque superiore a quella minima proposta nel disegno di legge della Lega. Tra gli altri numeri, è stato evidenziato anche come una novità radiofonica su due non sia straniera.

Insomma, il report dimostrerebbe che non c'è necessità di alcuna regolamentazione per la messa in onda di canzoni in lingua italiana, come proposto da Alessandro Morelli, che nei giorni sorsi aveva dichiarato all'AdnKronos: "La vittoria di Mahmood all'Ariston dimostra che grandi lobby e interessi politici hanno la meglio rispetto alla musica Io preferisco aiutare gli artisti e i produttori del nostro Paese attraverso gli strumenti che ho come parlamentare. Mi auguro infatti che questa proposta dia inizio a un confronto ampio sulla creatività italiana e soprattutto sui nostri giovani".

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