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Cronaca

Digos denunciata a Salerno per la rimozione dello striscione anti-Salvini

Comizio Salvini a Salerno: signora obbligata a rimuovere striscione contro la Lega dal balcone

È stato presentato un esposto sull’operato degli agenti Digos che lo scorso 6 maggio ordinarono la rimozione dello striscione “questa Lega è una vergogna”. Il drappo era esposto all’esterno di un’abitazione nello stesso giorno in cui Matteo Salvini teneva un comizio nella città campana.

A denunciare gli agenti Marco Giordano giornalista e cittadino salernitano. Per quell’episodio, nel registro degli indagati della Procura di Salerno figurano al momento due persone. 

“Voglio chiarire - ha spiegato stamane Giordano in conferenza stampa - che la mia non è una crociata contro le forze dell’ordine o la polizia. Semplicemente voglio che venga fatta luce, nel bene e nel male. Voglio sapere se siamo di fronte a una deriva e questo serve anche alle istituzioni. È un invito per chiederci in che direzione stiamo andando”. Tesi ribadita anche dall’avvocato Armando Maria De Nicola che, insieme al collega Riccardo Bucci (entrambi dell’associazione ‘Alter Ego’) assiste il reporter salernitano.

“Abbiamo segnalato i fatti per come sono avvenuti - ha affermato De Nicola - in maniera oggettiva: c’è uno striscione, si sono presentati degli agenti e ne hanno chiesto la rimozione. Mi chiedo se quel tipo d’intervento fosse autorizzato o meno. Se è autorizzato, c’è un problema che riguarda l’eventuale sequestro dello striscione che doveva essere obbligatorio. Oppure se quell’intervento non è autorizzato c’è un tipo di reato diverso che potrebbe sussumersi nella fattispecie della violenza privata”.

Dall’azione legale si sono invece dissociati i due cittadini denunciati per aver esposto lo striscione: “Non ne condividiamo contenuti, modi e finalità e ne sottolineiamo la totale inopportunità”, dicono in un comunicato stampa. “Non abbiamo conferito nessuna delega a parlare, né tantomeno ad agire per vie legali. Le vicende giudiziarie che riguardano noi, e noi soltanto, restano secretate, pertanto ci dissociamo da ogni ricostruzione che non trova la sua fonte nelle nostre dichiarazioni e negli atti d’indagine”.  

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