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Cronaca

Il Duce non è più cittadino onorario di Mantova

De Agostini / Biblioteca Ambrosiana via Getty Images
De Agostini / Biblioteca Ambrosiana via Getty Images 

Benito Mussolini non è più cittadino onorario di Mantova. La mozione presentata da Pd, Sinistra italiana e Lista Palazzi per revocare la cittadinanza al "dittatore e liberticida" è stata approvata ieri dal Consiglio comunale di Mantova. 17 sì della maggioranza, compatta, contro i 10 no di Movimento5Stelle e Casa Pound, assenti la Lega e liste civiche.

Come riporta La Gazzetta di Mantova, il dibattito prima del voto è durato 3 ore, in cui posizioni diverse e anche accuse personali si sono susseguite. Ma la giornata era iniziata con i manifesti di CasaPound affissi all'esterno della sala consiliare contro una non specificata «feccia» che commette «violenze, scippi, furti e spaccio» e che porta «degrado».

Il capogruppo del Pd Giovanni Pasetti ha aperto il dibattito illustrando la mozione della maggioranza (ispirata da Banzi di Sinistra italiana)

Mussolini - ha spiegato Pasetti, Pd - non può stare nella lista dei cittadini onorari perché non ha fatto nulla per Mantova, ma è stato un dittatore e un liberticida.

Respinto il tentativo, da parte di Tonelli(Cinquestelle) di rendere la votazione segreta perché la delibera "riguarda l'onorabilità di una persona seppur deceduta".

Anche il presidente del Consiglio comunale, Massimo Allegretti, nel suo intervento aveva invitato i colleghi a non cancellare la cittadinanza, per poi astenersi dal voto.

Sarebbe un gesto fuori tempo massimo perché la storia ha già emesso la sua sentenza di condannaMassimo Allegretti

Gorgati di Forza Italia ha ribadito la posizione del presidente:

Noi non difendiamo il regime perché il fascismo e la cittadinanza onoraria sono morti con Mussolini.

Zera, (Lega), ha puntato il dito contro la mozione:

I problemi dei mantovani sono ben altri, stiamo solo perdendo tempo.Zera (Lega)

Mentre Annaloro dei 5 Stelle si è scagliato contro le diverse posizioni sostenute dal Pd in altre città italiane:

Contraddittorio che in certe città vota per la revoca della cittadinanza al duce, mentre in altre come Bergamo, con Gori non porta la questione nemmeno in aula.Annaloro (M5S)

Contrario anche de Marchi di CasaPound che ha alzato la tensione: "Non accetto lezioni da un postino" ha detto rivolgendosi al presidente del Consiglio comunale che l'aveva richiamato all'ordine. "Sarò un postino, ma lei deve rispettare le regole" ha risposto Allegretti.

La mozione, di fronte all'invito-sfida della minoranza, si è estesa a livello nazionale. Altri comuni come Crema, Pisa, Torino, si stanno muovendo nella stessa direzione, mentre la discussione a livello nazionale vede posizioni differenti all'interno degli stessi partiti. Dal Pd, Emanuele Fiano nell'ottobre scorso aveva affermato: "La cittadinanza lasciamola come monito, proporne la cancellazione è un errore che denuncia una mancanza della necessaria distanza dai fatti della storia".

Ma Palazzi, sindaco di Mantova ha riconosciuto la legittimità di posizioni differenti, cercando di tenere unito il Consiglio comunale:

Il voto, che altrove ha diviso le forze politiche, qui non determinerà gli amici e i nemici di Mussolini. Stiamo solo ragionando se la cittadinanza a Mussolini oggi rientri o meno nei valori che questo consiglio e questa città intendono celebrare.Palazzi, sindaco Mantova

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