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Politica

Autostrade per l'Europa. Di Maio contro i Benetton, simbolo della lotta a elite e privilegi, sarà tema centrale in vista delle Europee

NurPhoto via Getty Images
NurPhoto via Getty Images 

Non è un'uscita dettata dalla pancia. Quando Luigi Di Maio prende carta e penna e scrive un post durissimo contro Autostrade dopo la sentenza su Avellino, dà il via a quella che sarà una vera e propria campagna d'inverno. "Più ci leggiamo le carte – scrive il capo politico del Movimento 5 stelle - più capiamo che ai Benetton era stata garantita impunità e profitti sicuri come a nessuno mai nella storia di questo paese. Ma ce la faremo a spuntarla. Non so quanto tempo ci vorrà, ma le autostrade ce le riprendiamo!".

Una fonte molto in alto nella stanza dei bottoni stellata spiega il senso dell'intervento a gamba tesa: "Autostrade e la revoca della concessione ai Benetton saranno uno dei temi forti sui quali insisteranno sia Luigi sia Alessandro". Che non è altri che Di Battista, sul quale si stanno ritagliando le vesti di vero e proprio frontrunner della campagna elettorale per le europee. La strategia 5 stelle è chiara. Perché Autostrade permette una connessione forte con la pancia del paese, quella che ritiene inammissibile che la ricca e privilegiata famiglia di imprenditori non sia responsabile di disastri quali il crollo del ponte Morandi e il cedimento del guardrail ad Acqualonga. Permettendo insieme il recupero sia della narrazione di un Movimento che si contrappone ai blocchi di potere consolidati nel paese, sia la possibilità di porsi in forte posizione critica nei confronti del Partito democratico (definito, pur senza nominarlo direttamente, "feccia politica"), mitigando la deriva a sinistra che molti osservatori hanno notato negli ultimi giorni. Per questo, spiega la stessa fonte, "sarà il loro mantra per un bel po'" in vista delle urne di maggio.

La vicenda avellinese è la più classica delle medaglie con due facce. Perché se da un lato la sentenza ha comminato condanne ad alcuni componenti della filiera locale di Autostrade, dall'altra ha pronunciato assoluzioni per il management nazionale, compreso l'amministratore delegato Giovanni Castellucci. Scatenando l'ira e le grida dei familiari delle vittime. "Sentire quelle urla di certo fa male" dice il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli raggiunto da Huffpost. Che affronta proprio il tema delle responsabilità: "La giustizia fa il suo corso, ma lo Stato più che mai deve difendere i cittadini da determinati interessi privati. E le vicende legate ad Autostrade per l'Italia, da Avellino a Genova, dimostrano come sia in atto un riequilibrio di prerogative tra settore pubblico e grandi concessionari".

Un riequilibrio che passa per la procedura di caducazione delle concessioni avviata dal Governo dopo il disastro di Genova, e che, lontana dai riflettori, sta procedendo. E lo fa con tempi più lunghi di quelli che si auspicava la war room stellata, in un tanto complicato quanto sofisticato batti e ribatti in punta di diritto. L'ultimo step è un'ulteriore concessione fatta dall'Avvocatura dello Stato (che tutela gli interessi dell'esecutivo) alla controparte per fornire controdeduzioni. La battaglia legale è difficile: "Loro hanno dalla loro una convenzione scritta in tempi in cui politica si inginocchiava – spiega chi sta seguendo da vicino il dossier - noi vogliamo dimostrare il loro pesantissimo inadempimento".

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha messo a segno un punto oggi. "Aspi ha comunicato a commissario Bucci impegno a pagare ponte di Genova, immobili sfollati e imprese e quanto ha distrutto con il crollo – ha twittato Toninelli - Come avevamo detto non ricostruirà, ma pagherà". Un successo a fronte del quale in casa 5 stelle si è levata qualche perplessità, presto rientrata, sul quasi contemporaneo attacco di Di Maio ai Benetton.

Chi se non perplesso è per lo meno molto più cauto è l'alleato leghista. "Aspettiamo gli esiti dell'inchiesta su Genova, molto dipenderà da quello", predica calma il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi sentito da Huffpost. Un suo collega di Governo ci va giù molto più duro: "Quella del capo politico M5s è una roba estemporanea. Ci sono di mezzo tribunali e indagini, non capisco queste fughe in avanti potenzialmente esplosive". E prosegue: "Sono perplesso da questo ostinarsi sulle concessioni passate, ragioniamo piuttosto su come impostare quelle che andremo a stipulare da oggi in poi". "Devo leggere le motivazioni e non commento le sentenze, ma qualcuno deve pagare per quei morti", ha dettato la linea Salvini. Un'altra faglia di potenziale scontro che rischia di allargarsi nel prossimo futuro nella maggioranza gialloverde.

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