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Politica

Matteo Salvini a Roberto Maroni: "Stop ad alleanze con Alfano anche in Lombardia"

Stefano Rellandini / Reuters
Stefano Rellandini / Reuters 

Umberto Bossi valuta l'addio alla Lega Nord dopo la vittoria di Matteo Salvini alle primarie. E il leader del Carroccio non lo trattiene. "No, spero di no, perché ha parlato il popolo della Lega. Mi auguro che non esca nessuno e, anzi, sono sicuro che tanti altri arriveranno", ha detto Salvini in un incontro con i giornalisti a proposito di una possibile scissione dalla Lega. "Se qualcuno ha fatto accordi politici con qualcun altro, faccia quello che ritiene. Se Bossi vuole bene alla Lega, legga bene i numeri e ci aiuti nella battaglia. Ma non posso mettere guinzaglio a nessuno".

Ma il giorno dopo la vittoria delle primarie della Lega, Salvini manda anche un messaggio al governatore della Lombardia Roberto Maroni: "Chi sta reggendo il moccolo a Renzi e alla Boschi non può essere alleato della Lega, a livello nazionale, in competizioni regionali, neanche in Lombardia", ha detto dopo essere stato interpellato sulle Regionali del 2018 in cui Roberto Maroni vuole confermare l'alleanza di centrodestra. Secondo il segretario della Lega, "non si può fare una cosa a Roma e un'altra qui: a livello locale ho lasciato libertà di scelta, ma a livello politico nazionale e regionale la scelta passa da me, e la Lega non sarà alleata di Alfano".

Per il capogruppo di Alternativa Popolare alla Camera, Maurizio Lupi, il riconfermato segretario della Lega "prima di dire chi esclude dalle alleanze in Lombardia deve dire che alleanza propone. Decida al proprio interno, le preclusioni non ci interessano. Noi non cerchiamo nessuno e nessuno deve cercare noi". "Vogliamo sapere se gli interlocutori della Lega si chiamano Toti o Maroni, che sono esperienze di buongoverno, oppure la signora Le Pen che non ha nulla a che fare con la nostra storia di governo e neanche con la storia della Lega" ha aggiunto.

La vittoria di Salvini alle primarie ha raccolto anche il plauso di Matteo Renzi: "Salvini - osserva nella sua e-News - ha vinto la consultazione interna della Lega con oltre l'80% dei voti. Molti suoi avversari politici fanno polemica. E dicono che hanno votato solo quindicimila persone, anche paragonandole con i numeri ben più significativi del Pd. Forse vi stupirò: per me tanto di cappello alla Lega che ha avuto il coraggio e la forza di fare un passaggio democratico interno", scrive il segretario dem.

Bossi valuta l'addio. "Il giorno dopo la riconferma di Matteo Salvini a segretario del Carroccio, con oltre l'80% dei voti alle primarie, il fondatore della Lega Nord Umberto Bossi medita l'addio. "Salvini? È la brutta copia di Renzi. Se vince lui la Lega è finita" dice in una intervista a "Il Giornale", in cui non esclude l'uscita dal partito.

"Valuterò la situazione. Ci sono migliaia di fuoriusciti dalla Lega, espulsi, che hanno messo assieme un partito a Milano. È abbastanza grande, sono in migliaia. Io potrei valutare la situazione, certo non lascerò che la richiesta di libertà del Nord finisca nel nulla. Sappiamo che la questione settentrionale alla fine vincerà, è una causa che va servita fino alla fine".

Sull'operato di Salvini in termini di crescita della Lega, Bossi è netto: "Non è vero, è calata, io pigliavo 4 milioni di voti, ad ogni elezione il minimo era 4 milioni. I suoi sono sondaggi, i voti sono molti meno".Il Senatur non gradisce neanche la piattaforma programmatica, anzi dice: "ho cercato di capire il suo programma, secondo me non ne ha uno". E aggiunge: "Gli ho fatto notare che al Sud non frega niente degli immigrati, perché sbarcano lì ma poi vengono qui al Nord. Il problema del Sud è sempre lo stesso, lo sviluppo industriale che è stato mancato".

L'ipotesi di una uscita di Umberto Bossi dalla Lega non piace neanche a Gianni Fava, lo sconfitto delle primarie leghiste: "Spero davvero che Bossi arretri rispetto a questa ipotesi di lasciare la Lega, uno scenario da evitare per il Movimento. Io continuerò la mia battaglia indipendentista nella Lega come minoranza" dice a LaPresse Fava, fautore di una linea indipendentista della Lega contro quella sovranista del suo competitor trionfatore delle primarie, il quale ha parlato di "deludente risultato di affluenza alle primarie e di risultati di Salvini inferiori in proporzione alle firme raccolte per la candidatura a segretario"

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