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Politica

Formigoni: "Ho perso tutto, mi sono rimasti 2mila euro. I pm se potessero mi fucilerebbero"

Getty Images
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In appello, nell'ambito del processo Maugeri nel quale era accusato di corruzione, i giudici gli hanno aumentato la pena da 6 a sette anni e mezzo. Una mazzata che ancora Roberto Formigoni non riesce a spiegarsi, come raccontato al Corriere della Sera:

"Sono rimasto costernato. Mi si accusa di aver favorito la Maugeri e il San Raffaele con delle delibere di giunta e una legge. Sono tutti atti collegiali e condivisi che hanno coinvolto funzionari, l'assessore alla Sanità e i colleghi di giunta che l'hanno votata. Perché solo Formigoni?".

Forse perché Formigoni era il presidente ed era il dominus assoluto?

"Da solo non potevo far nessun atto di spesa. E poi gli atti hanno passato il vaglio di legittimità dell'avvocatura, del Tar, della Corte di Conti, del Consiglio di Stato. La legge sul no profit è stata votata anche dalla sinistra con la sola astensione di Prc perché è una buona legge che risponde ai bisogni della gente".

L'ex presidente della Regione Lombardia respinge al mittente tutte le accuse. In primis quella di aver favorito i privati:

"Non ho favorito i privati. L'85 per cento di quei soldi è andata agli ospedali pubblici. Solo il 15 per cento ai privati. Inoltre, scomparso Formigoni, la Regione ha continuato a muoversi secondo il nostro modello riconoscendolo virtuoso ed efficiente"

Alle illazioni sui sei milioni e mezzo di "utilità" versati a Daccò invece, Formigoni risponde così:

"Sono andati alla ricerca dei denari facendo rogatorie in tutto il mondo, compresi i paradisi fiscali, chiedendo se ci fosse un solo euro riconducibile a Formigoni, Formigani, Formigni. Non hanno trovato nulla. Allora si sono inventati il concetto di utilità per cui uno scambio amicale è diventato un reato tanto più grave se l'amico è facoltoso e generoso. Daccò da 30 anni organizzava vacanze con gli amici e per due anni ha invitato anche me. Se hai un amico facoltoso che per il compleanno ti regala un orologio tu rispondi con una cravatta. Così funziona tra amici. Mi si condanna a 7 anni e mezzo per inopportunità? I tribunali devono condannare per i reati commessi e non per eventuali inopportunità tutte da discutere"

Alla confisca dei beni per sei milioni e mezzo, la Corte dei Conti ha aggiunto anche il sequestro della pensione:

"Mi hanno sequestrato tutto. Sei appartamentini in comproprietà con i miei fratelli e tre utilitarie. A giugno, la Corte dei Conti mi ha sequestrato l'intera pensione anche se la pensione è sequestrabile solo per un quinto. Ho fatto ricorso. Era la mia unica fonte di sostentamento. Non ho il vitalizio. Avevo da parte 2000 euro per un viaggio. Li ho messi via. Mi auguro che la Corte decida in fretta".

Nonostante tutto però, Formigoni non rinuncia a una battuta, stavolta dalle pagine di Libero: "Mi è andata bene che in Italia la legge non prevede la fucilazione, perché altrimenti sarei già davanti a un plotone d'esecuzione".

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