Cultura

Cinque errori in italiano che forse non sai di commettere

Prova il test dell'Accademia della Crusca per mettere alla prova la tua conoscenza della lingua italiana. Ecco cinque consigli per evitare errori molto comuni e fare bella figura persino con la maestra delle elementari
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La vostra maestra delle elementari sarebbe fiera di voi se oggi, proprio oggi, vi sentisse parlare? E se leggesse una delle vostre conversazioni in chat, quanti errori segnerebbe con la matita rossa?

Ecco cinque consigli da seguire per evitare di deluderla, la vostra maestra; cinque suggerimenti che v'impediranno di maltrattare la lingua italiana. E se state pensando che voi no, voi l'italiano lo conoscete, non avete certo bisogno di dritte, date comunque un'occhiata, perché alcuni errori sono subdoli: finiscono nelle nostre vite, li commettiamo da sempre e neppure lo sappiamo.   

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1. Piuttosto che?
Se state valutando dove andare a cena, evitate di elencare le opzioni servendovi del piuttosto che. Si potrebbe andare in pizzeria, piuttosto che al ristorante cinese, piuttosto che da "Gino il Re dalla pasta": il costrutto è molto in voga nel nostro parlato, si dà perfino un'aria erudita, tuttavia è sbagliato. Piuttosto che vuol dire anziché, invece di, e nulla ha a che vedere con il significato disgiuntivo che hanno o e oppure. Usatelo, dunque, ma solo se avete già deciso che stasera volete andare a cena in pizzeria, piuttosto che al ristorante cinese.

2. Articolo determinativo, questo sconosciuto
Sentitevi liberi di dare ad amici, parenti e fidanzati l'appuntamento che preferite. Un solo consiglio, però: se non avete ancora stabilito un giorno preciso, e pensate di incontrarli la settimana prossima, ricordatevi di portare con voi anche l'articolo determinativo la. Vedersi la settimana prossima, e non settimana prossima sarà di certo più bello.

3. Il cane scende, non si scende
Entrare, uscire, salire e scendere sono verbi intransitivi: evitate dunque, se potete, di entrare il mobile, di uscire il cane, di salire la spesa e di scendere il bambino per accompagnarlo a scuola.

4. "In" o "a"?
Se siete medici, avvocati, commercialisti, architetti e liberi professionisti di ogni tipo, ricordatevi, al mattino, che voi state andando a lavorare in studio, non a studio; e ai vostri clienti o pazienti, per favore, date appuntamento in studio e non a studio. Fate in modo, se potete, che la preposizione a non annienti tutte le altre.

5. Tre puntini tre
I puntini di sospensione non sono un addobbo. Non usateli per decorare le vostre chat, i vostri post su Facebook, i vostri biglietti d'auguri. Indicano sospensione e sono tre: mai due, né quattro, cinque, sei, sette. Sempre e soltanto tre: indivisibili come Qui Quo e Qua e le tre caravelle di Colombo.