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Cronaca

Fondi Lega, perquisizioni nelle filiali di Bolzano e Milano della Sparkasse. Identificati tre giornalisti

ANSA
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Blitz della guardia di finanza nella sede della Sparkasse di Bolzano, la cassa di risparmio dell'Alto Adige, nell'ambito dell'inchiesta sul riciclaggio dei fondi della Lega.

Le fiamme gialle hanno acquisito tutta la documentazione sul flusso di denaro in entrata e in uscita di questi anni e riconducibili a conti del Carroccio.

Le fiamme gialle di Genova hanno perquisito anche una filiale della Sparkasse a Milano, sempre nell'ambito dell'inchiesta sulla "sparizione" dei fondi della Lega Nord.

"Non c'è nessun legame della Sparkasse con la Lega Nord". Lo afferma il presidente dell'Istituto bancario altoatesino Gerhard Brandstaetter. "Anni fa è stato chiuso un conto corrente attivo presso la filiale di Milano e da allora non ci sono più stati rapporti", sottolinea Brandstaetter.

"Per quanto riguarda invece il Lussemburgo si tratta di normali obbligazioni e attività di tesoreria", prosegue il presidente della Sparkasse. "I controlli della Guardia di Finanza sono legittimi e non riguardano solo la Sparkasse ma anche altri istituti e non potranno appurare altro", conclude Brandstaetter.

Questa mattina tre giornalisti genovesi, appartenenti alle testate Il Fatto Quotidiano, La Repubblica e La Stampa, inviati a Bolzano per seguire l'indagine della Procura di Genova sui flussi finanziari della Lega, sono stati identificati dalla Guardia di Finanza, convocati e trattenuti in caserma per tre ore per rispondere, su richiesta della procura genovese, di alcuni articoli sull'inchiesta pubblicati oggi. Fnsi, Associazione Ligure Giornalisti, Ordine Ligure dei Giornalisti e Gruppo Cronisti Liguri condannano, in una nota, "il comportamento intimidatorio messo in atto da magistratura e polizia giudiziaria nei confronti dei colleghi impegnati a illuminare una delle vicende più oscure di questi ultimi anni, riportando aggiornamenti importanti e di sicuro interesse pubblico su un'indagine finanziaria che riguarda riciclaggio conseguente a truffa ai danni dello Stato nel percepimento di 48 milioni di fondi pubblici". "Sorprende la scelta 'muscolare' di magistratura e polizia giudiziaria, il loro tentativo di imbavagliare l'informazione e imbrigliare la libertà di stampa", conclude la nota.

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